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Carla Cavicchini
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Intervista a Luca Fiocca: tra Lecce, Casanova e il fascino della seduzione


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Carla Cavicchini intervista Luca Fiocca al Napoli International Music and Art Festival: tra Lecce, Casanova e l’arte della seduzione.

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Nell’ambito del Napoli International Music and Art Festival, la giornalista Carla Cavicchini ha incontrato Luca Fiocca, raffinato intellettuale leccese che intreccia nelle sue opere arte, cultura e riflessione sul tema della seduzione.

Cresciuto nella luce del barocco di Lecce e formatosi in architettura a Venezia, Fiocca ha sempre visto l’arte come specchio della storia e dell’anima dei popoli. Da qui nasce il suo interesse per figure come Giacomo Casanova, di cui ricorre il trecentesimo anniversario, e per altri grandi seduttori che hanno lasciato un segno nella cultura europea.

Durante l’intervista ha presentato il suo libro “Se tortora all’acqua torna”, ispirato a un antico detto salentino. La tortora, uccello che ritorna sempre a bere anche a rischio della vita, diventa metafora della donna che non può rinunciare all’amore. Un’immagine poetica che, grazie alla traduzione inglese e alla pubblicazione internazionale, ha dato nuova vita a un proverbio fino a poco tempo fa noto solo nel Salento.

Con tono ironico e mai serioso, Fiocca ha spiegato come il suo stile oscilli tra il popolare e il chic, riflettendo una personalità che non si prende mai troppo sul serio ma che sa affrontare con intelligenza i temi del presente. Tra questi, anche la difficoltà della Generazione Z negli approcci sentimentali: troppo legati ai social e ai telefoni, incapaci di esprimere il coraggio e la spontaneità che sono alla base della seduzione autentica.

Fiocca invita infatti a riscoprire la conquista come arte autentica, fatta di semplicità e gesti veri. Non è il lusso a rendere affascinante un incontro, ma la capacità di trasmettere energia e sincerità: “Una frisella con pomodoro può sedurre più di una cena a base di ostriche e champagne”.

Secondo Fiocca, i grandi seduttori della storia – da Casanova a Rodolfo Valentino – avevano quattro tratti in comune: fisicità, energia, mistero e coraggio. Ed è proprio il coraggio, oggi sempre più raro, a fare la differenza.

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