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Scopri il Teatro Garibaldi di Figline Valdarno, unico nel suo genere perché costruito dentro le antiche mura. Storia, curiosità e cultura con Samuele Venturi.
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Dentro il Teatro Garibaldi di Figline Valdarno con Samuele Venturi
Oggi ci troviamo in un luogo davvero speciale: il Teatro Garibaldi Figline Valdarno, dove il responsabile Cultura e Marketing del Comune, Samuele Venturi, ci accompagna alla scoperta di una storia affascinante.
Inoltre, ci troviamo in uno spazio insolito: la suggestiva “soffitta” del teatro, un luogo che non è un semplice deposito, ma una vera area scenica.
La soffitta del teatro: uno spazio scenico segreto
Venturi ci racconta che questa particolare zona del teatro è stata utilizzata per creare spettacoli intimi, riservati a soli 15-20 spettatori, molto diversi rispetto alla Sala Grande che ne accoglie fino a 490.
- Luogo nascosto ma ricco di fascino
- Atmosfera raccolta e coinvolgente
- Format teatrale unico nel suo genere
Tuttavia, non si tratta dell’unica sala: il teatro dispone anche di un ridotto che ospita concerti da camera e conferenze per circa 70 persone.
Un teatro costruito dentro le mura: il genio di Pierallini
La particolarità del Teatro Garibaldi Figline Valdarno è la sua posizione: sorge incastonato nella cinta muraria medievale della città.
Questa scelta architettonica fu il colpo di genio dell’architetto Angelo Pierallini, che ne avviò i lavori nel 1870.
L’inaugurazione avvenne nel 1872, segnando l’inizio di una lunga storia fatta di:
- spettacoli,
- veglioni,
- incontri di pugilato,
- periodi di abbandono,
- e una grande rinascita.
Infine, dopo anni di disuso nel dopoguerra, negli anni ’80 il Comune avviò un imponente progetto di restauro culminato con la riapertura del 1° ottobre 1995.
Nel 2025, il teatro celebra 30 anni dalla sua seconda inaugurazione.
Marsilio Ficino: il cittadino illustre che vive ancora oggi
Non si può parlare di Figline senza menzionare Marsilio Ficino, uno dei massimi filosofi del Rinascimento e tra i cittadini più illustri della città.
Venturi ricorda che:
- nel 2023 sono stati celebrati i 590 anni dalla sua nascita,
- la piazza principale è dedicata a lui,
- anche la biblioteca comunale porta il suo nome,
- non esiste una casa natale certa, ma si trova tra la piazza e il teatro.
Inoltre, una recente mostra – ospitata al Palazzo Pretorio fino al 7 gennaio – ha riportato in vita la figura del filosofo grazie alle arti generative e all’uso dell’intelligenza artificiale, immaginando Ficino mentre passeggia nella Figline contemporanea.
Una celebrazione innovativa che custodisce e rinnova la sua memoria attraverso:
- dipinti,
- manoscritti provenienti da Firenze,
- installazioni interattive.
Visita:
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