



Psicologa e Naturopata specializzata in cromopuntura secondo il metodo scientifico di Peter Mandel, ideatore di tale tecnica terapeutica, mi trovo quotidianamente a dover far fronte al dolore psicosomatico attraverso la pratica preventiva.
Questa tecnica innovativa nasce dall’antico studio della medicina cinese e mira a reinterpretare termini antitetici come “vuoto-pieno”, attualizzandoli in tematiche più specifiche, comprensibili per la nostra mentalità e coerenti con la medicina occidentale contemporanea.
La cromopuntura sfrutta i punti terminali dei meridiani, considerandoli come punti di contatto sulla pelle su cui provocare leggeri stimoli per emettere energia o decongestionare blocchi energetici in fasi acute di dolore. La mappatura di tali punti è presente direttamente sulla pelle.
Anche secondo la medicina contemporanea, sulla nostra pelle sono leggibili gli impulsi trasmessi dalla nostra coscienza profonda. Interpretare questa sorta di trama scritta e tradurla in terapie di regolazione è il compito principale di ogni terapeuta che utilizza la pelle come strumento diagnostico.
Le argomentazioni reperibili nelle pubblicazioni mediche relative al dolore e alle malattie dolorose non sono ancora ben codificate, poiché i processi di indagine subiscono continue evoluzioni, lasciando ai ricercatori il compito di indagare scientificamente ed eventualmente sperimentare empiricamente le nuove possibilità terapeutiche.
Cromopuntura per un problema senza risposta
La storia dell’uomo è strettamente legata a quella del dolore nelle sue molteplici manifestazioni: filosofi, pensatori, medici, religiosi, psicologi e sociologi si sono sempre chinati su questo problema, intrinseco alla natura umana.
Il dolore è ancora oggi uno dei più frequenti motivi che porta i pazienti dal medico. L’immanenza del dolore somatico appare tanto certa quanto la mancanza di una spiegazione univoca sul perché e come soffriamo. L’interesse nello studio del dolore fisico affonda le sue radici nel passato, e intere generazioni di studiosi hanno cercato di chiarire questa tematica esistenziale che investe l’esperienza quotidiana di ogni età.
Con la cromopuntura sono stati esplorati gli aspetti biologici, anatomico-funzionali, neurofisiologici, biochimici e psicologici del dolore.
La Cromopuntura non è un’evoluzione dell’agopuntura, ma una tecnica differente che si fonda sullo stesso principio e sulla stessa ricerca, oggi scientificamente provata. Spostando l’attenzione dal concetto di energia a quello di informazione, il ricercatore Peter Mandel ha aperto nuove possibilità diagnostico-terapeutiche alla medicina energetica orientale, traducendo le antiche conoscenze in termini più consoni alla cultura occidentale contemporanea. Questa tecnica innovativa vanta oggi una vasta casistica clinica, importanti successi terapeutici e numerosi riconoscimenti in ambito accademico.
L’idea che, sotto forma di luce e in particolare di colori, sia possibile veicolare, attraverso i meridiani dell’agopuntura, non tanto energia quanto informazione, ha trovato un valido fondamento scientifico nella teoria dei biofotoni del fisico tedesco Fritz–Albert Popp.
Anatomia del dolore
Gli anatomici hanno descritto ampiamente la struttura degli apparati periferici nervosi di ricezione; se sulla morfologia non vi sono sostanziali dissensi, rimane in discussione la loro specificità funzionale. È accettabile il principio secondo cui stimoli di natura fisica, umorale e nervosa modificano in modo aspecifico l’attività dei recettori periferici, sovvertendo il concetto che attribuiva a ogni recettore la funzione di trasmettere stimoli specifici e differenziati. L’intensità e la natura dello stimolo determinano una modulazione degli impulsi, che vengono percepiti e distinti come stimoli tattili, termici o dolorifici.
Psiche – Malattia – Dolore
Attualmente si registra un aumento delle malattie croniche per le quali si conoscono soltanto i sintomi, non la causa, perché tutto inizia nel “sottile”, nel nostro interno più profondo. Il termine “sottile” descrive l’informazione che coincide con gli impulsi animici presenti in noi. Quando si parla di “dal sottile al pesante” si intende letteralmente il passaggio dagli strati più profondi della nostra coscienza alla reazione fisica. Da una parte, descriviamo questa reazione con termini quali gioia, benessere, malinconia, dispiacere; dall’altra, la colleghiamo a malattia e dolore.
Con il termine psiche si intendono anche tutte le sollecitazioni inconsce, le emozioni e i sentimenti, non soltanto la “psiche personale” rivolta verso l’esterno. Pertanto, malattia e dolore devono essere considerati e diagnosticati in relazione alla doppia funzione interiore ed esteriore della psiche. I concetti che rappresentano la “totalità” sono: informazione – energia – materia. Informazione ed energia, pur essendo concetti diversi, sono presenti contemporaneamente e in modo inseparabile nel nostro spazio vitale. Senza di essi non esisterebbe la materia e, di conseguenza, neppure il nostro essere fisico.
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