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Intervista a Don Maurizio Patriciello al Premio Semplicemente Donna: diritti umani, Terra dei Fuochi, legalità e il valore della voce delle donne e dei giovani.
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L’emozione del Premio Semplicemente Donna
Durante la cerimonia del Premio Semplicemente Donna, abbiamo incontrato Don Maurizio Patriciello, insignito del riconoscimento Uomo e Diritti Umani. Un momento intenso, che il sacerdote definisce “uno dei premi più emozionanti” ricevuti nella sua vita.
Inoltre, sottolinea come la presenza di donne protagoniste renda questo evento un segnale potente contro ogni forma di violenza e discriminazione.
“Senza guardare le donne negli occhi non c’è parità”
Secondo Don Maurizio, la violenza sulle donne nasce ancora oggi dall’incapacità di riconoscerle “alla pari”.
Quando manca il dialogo — afferma — alcuni ricorrono alla violenza, una piaga che definisce “volgare” e ancora troppo presente.
Dal lavoro in ambulanza alla vocazione
Prima di diventare sacerdote, Patriciello era paramedico. Il cambiamento arrivò dopo l’incontro casuale con un frate Francescano, un episodio che accese domande profonde già presenti dentro di lui.
Il suo lavoro precedente, racconta, è stato “uno dei più belli del mondo”, accanto a malati e persone fragili. Un’esperienza che ha forgiato la sua riflessione su vita, morte e sofferenza.
A 30 anni decide di seguire pienamente la sua vocazione ed entrare in seminario.
Terra dei Fuochi: una battaglia che continua
Parlando della Terra dei Fuochi, territorio simbolo di ingiustizia e degrado ambientale, Don Maurizio ripercorre una lunga lotta iniziata nel 2014, quando chiesero un intervento alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
La risposta — dopo 11 anni — è arrivata nel gennaio 2025, con un duro richiamo all'Italia per aver “dimenticato” questo territorio.
Descrive la Terra dei Fuochi come il luogo dove l’“abbraccio mortale” fra imprenditoria disonesta e camorra ha avvelenato terra, acqua e aria.
Ogni giorno incontra gli studenti per spiegare che “l’uomo è l’aria che respira, l’acqua che beve e il cibo che mangia”.
Una vita guidata dalla fede
Don Maurizio ribadisce che ogni gesto della sua vita — dalla Messa all’impegno sociale — nasce da una radice comune: la fede.
“Ama il Signore Dio tuo e ama il prossimo tuo come te stesso”.
Sotto scorta da quattro anni
Vive sotto scorta da quasi quattro anni, dopo il ritrovamento di una bomba vicino alla parrocchia.
Nonostante le limitazioni, considera i poliziotti che lo proteggono “una grazia”, fratelli che condividono con lui un cammino difficile ma necessario.
L’incontro con Giorgia Meloni
Il 25 agosto 2023, su invito di Don Maurizio, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivò in parrocchia con parte del Governo.
Il sacerdote apprezza che gli impegni presi in quell’occasione siano stati mantenuti, chiarendo che non si tratta di politica, ma di aiuto concreto a un territorio ferito.
“Chiamiamo a raccolta i buoni”
Osservando le donne salire sul palco del Premio, Patriciello racconta di essersi sentito “rallegrato nel cuore”.
Ribadisce il suo motto:
“Bisogna chiamare a raccolta i buoni, abbattere muri, eliminare ghetti.”
Per lui, il modello da seguire è quello della famiglia, dove generazioni diverse convivono, dialogano, a volte litigano, ma crescono insieme.
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