La metafora costituisce una lente di ingrandimento messa a disposizione del paziente per vedere certi aspetti vissuti con problematicità in modo amplificato e rendendo il messaggio veicolato più potente e ricco di significati diversi. Inoltre, l’uso della metafora in terapia stimola tra terapeuta e paziente il rafforzamento del canale emotivo-affettivo creando empatia e sintonia (Brink, 1988).
La metafora si struttura così come una forma del pensiero prima ancora che di linguaggio e come una forma concettuale prima ancora che espressiva.
Secondo Casonato (2003) è il modo di pensare, di immaginare la realtà e di interpretarla ed è alla base delle reazioni emotive dei comportamenti del paziente indipendentemente dalla sua struttura psichica. Ma non basta usare una metafora per ottenere un cambiamento significativo nel paziente.
L’uso della metafora è un’arte e come ogni arte richiede rigore nell’impararla e creatività nell’utilizzarla. Innanzitutto per essere efficace una metafora deve essere ben integrata nella conversazione terapeutica. Ciò implica che il suo utilizzo può avvenire quando tra terapeuta e paziente si è instaurata una buona relazione ed il terapeuta conosce gli aspetti della vita del paziente che lo caratterizzano e/o che per lui sono importanti. Non esiste un set di metafore base che funzionano, ma ogni metafora è tailor made su quel paziente. Nel caso per esempio di un paziente con la passione dell’informatica, molto utili potrebbero rivelarsi i parallelismi con quel mondo durante la seduta
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