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Giancarlo Gramaglia
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Anoressia: Un Rifiuto Profondo e Complesso


Anoressia: Un Rifiuto Profondo e Complesso
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L’anoressia è un fenomeno mentale, un rifiuto dell’alimentazione intellettuale: “Io non prendo il tuo pensiero, io non prendo niente da te”.

Si manifesta attraverso il comportamento alimentare, spostando il desiderio su un altro oggetto, trasformandolo in un gioco delle tre carte.

Il Significato dell’Anoressia Mentale

L’anoressia mentale non è un semplice rifiuto di mangiare, ma una difesa estrema contro l’avversione per il pensiero dell’altro.

Il percorso di ricostruzione spesso passa attraverso la figura della madre o di sostituti, indagando sull’amore presupposto. Tuttavia, questa catena non si ferma necessariamente ai genitori.

Il Rifiuto del Pensiero dell’Altro

L’anoressico cerca di eliminare o ridurre l’ingoio del pensiero dell’altro, ottenendo una difesa attraverso il rifiuto dell’alimento psichico.

Paradossalmente, meno mangia, più è attivo, fino allo sfinimento. L’anoressico è vivo intellettualmente, con una dedizione che contrasta con l’assenza di alimentazione.

L’Iperattività Anoressica: Un’Occupazione Forzata

L’iperattività fisica e intellettuale dell’anoressico non è solo un surrogato dell’alimento psichico rifiutato, ma una vera e propria tabula rasa condotta al limite.

Questa occupazione forzata della mente ha l’obiettivo di espropriare il pensiero dell’altro, sostituendolo con un’autonomia che si oppone al pensiero naturale e al rapporto con l’altro.

Autonomia e Bisogno nell’Anoressia

L’anoressia mentale rappresenta una figura di autonomia dal pensiero dell’altro e dal corpo della soddisfazione, passando al corpo del bisogno.

Il bisogno viene soddisfatto in modo perverso, attraverso un controllo ferreo che elimina la possibilità di scambio. Non c’è materia prima, né risultati prodotti: è un desiderio di niente, un appetito di niente.

Una Vita Senza Dipendenze

L’anoressia non è una forma di sopravvivenza, ma una vita attiva, iperattiva, esultante, fino alla morte per sfinitezza.

C’è una perversione nell’illusione di aver trovato una soluzione, evitando l’altro e negando il rapporto.

La Cura dell’Anoressia

L’anoressia non si cura semplicemente affrontando il rifiuto di mangiare. Si può curare riconoscendo la sua fame di pensiero, anche se il soggetto non ne vuole sapere.

L’anoressia è l’espressione di un “colto” che si oppone all’espropriazione educativa, negando il fondamentale primo rapporto con l’altro.



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