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Aminatou Haidar è premiata al Premio Semplicemente Donna. Carla Cavicchini racconta la sua lotta per i diritti umani e la libertà del popolo Saharawi.
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La storia che il mondo deve conoscere
Nel silenzio carico di emozione della sala, il Premio Semplicemente Donna celebra una figura simbolo della resistenza e dei diritti umani: Aminatou Haidar, attivista Saharawi che da oltre 30 anni lotta per la libertà del suo popolo.
La giornalista Carla Cavicchini la incontra per un’intervista intensa, dove la sofferenza si intreccia alla dignità, e il coraggio diventa patrimonio universale.
Una storia che non lascia indifferenti. 🧲
Premio Semplicemente Donna: il riconoscimento al coraggio di Aminatou Haidar
La vincitrice della categoria Diritti Umani, Aminatou Haidar, è nota per essersi battuta per l’indipendenza del Sahara Occidentale, territorio rivendicato dal Marocco.
Durante la sua lotta, ha vissuto momenti drammatici: è stata rapita, imprigionata e sottoposta a trattamenti disumani.
“Tuttavia”, racconta, “sono stata liberata grazie alla pressione internazionale e alla solidarietà di tante persone nel mondo”.
Una testimonianza che scuote. Una voce che non può essere ignorata.
La forza di una donna e di un popolo
Haidar sottolinea che ogni sua battaglia è stata anche un modo per attirare l’attenzione globale sul popolo Saharawi:
- donne e uomini privati della libertà
- famiglie divise
- continui soprusi
- un’identità che cerca riconoscimento
“Inoltre”, spiega, “tutto ciò che ho fatto non è per me. È per il mio popolo, per le donne Saharawi, per la nostra dignità”.
Premi internazionali e riconoscimenti globali
Aminatou Haidar è stata candidata più volte al Premio Nobel per la Pace ed è vincitrice del prestigioso Premio Sakharov del Parlamento Europeo.
Per lei, questi riconoscimenti non rappresentano una gloria personale: “Sono un omaggio al popolo Saharawi”, afferma con fermezza.
Un popolo che non rinuncia alla speranza.
Il valore del Premio Semplicemente Donna
Riguardo al Premio Semplicemente Donna, Haidar spiega:
“Questo premio mi ricorda che il mio popolo non è solo.
Le mie sofferenze non sono state vane. Sono riconosciute dalla comunità internazionale.”
L’attivista ringrazia con calore gli organizzatori, Angelo e Chiara, per aver dato voce alla causa Saharawi in un contesto internazionale così importante.
“Infine”, aggiunge, “continuerò fino all’ultimo respiro a far conoscere al mondo la nostra storia e a difendere il diritto alla libertà”.
L’intervista di Carla Cavicchini per G-Channel restituisce la grandezza di una donna che non ha mai smesso di combattere.
La storia di Aminatou Haidar è un monito, un esempio e una richiesta urgente: non dimenticare il Sahara Occidentale.
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