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Psicologo e chirurgia estetica


Psicologo e chirurgia estetica
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Cosa cambia nella psiche con la chirurgia estetica

Mentre recenti studi hanno dimostrato che la chirurgia estetica può apportare un salto di qualità nella vita del paziente, altre ricerche sottolineano che i cambiamenti prodotti da un intervento possono produrre effetti negativi sulla sfera emozionale. In definitiva, la chirurgia plastica può produrre benefici per un buon numero di pazienti, ma i cambiamenti possono creare qualche difficoltà a livello psicologico.

I motivi dei cambiamenti psicologici

Decidere per un intervento di chirurgia plastica estetica richiede un grande sforzo e una grande convinzione. L’attesa dell’appuntamento con il chirurgo produce ansia e il recupero postoperatorio è un altro fattore di stress, soprattutto perché possono interagire fattori emotivi come l’assenza dell’imperfezione che prima causava problemi e la mancanza di adeguato sostegno da parte di familiari e amici. Ad esempio un bimbo preferisce vedere la propria madre come è sempre stato abituato a vederla. L’iniziale disagio dato in parte dai bendaggi e poi dai gonfiori e arrossamenti della zona possono dare un certo senso di depressione nelle prime settimane dopo l’intervento chirurgico, fatto comune a tutti i tipi di chirurgia, non solo estetica.
I sintomi di questo stato ansioso sono simili a quelli della depressione post partum. Dopo la guarigione, poi, il ritorno al sociale è una vera prova: gli sguardi incuriositi e a volte di disapprovazione degli altri possono spingere il paziente ad isolarsi, alla chiusura o alla rabbia. In alcuni casi i cambiamenti sono molto positivi ed evidenti, quindi l’impatto con il sociale è una situazione delicata.
Per chi è già predisposto alla depressione, all’ansia e ai disordini emotivi è più probabile che si verifichino queste eventualità. Un buon consiglio è di farsi supportare prima e dopo la chirurgia estetica dai familiari e dagli amici più cari, o anche da un bravo psicologo. Inoltre è bene avere fiducia nello specialista scelto e attenersi strettamente ai suoi consigli e alle sue prescrizioni.

Più fiducia in sé!

Il candidato ideale agli interventi di chirurgia estetica è una persona che prova un reale disagio legato ad un determinato difetto fisico e ha nei confronti delle procedure chirurgiche un sano atteggiamento realistico. Sebbene la chirurgia estetica possa cambiare in meglio la percezione della propria immagine, è bene che il rapporto con se stessi sia sereno e sano già prima dell’intervento.

Gestire le aspettative

Avere aspettative concrete e realistiche è di fondamentale importanza. Sebbene l’intervento possa produrre un impatto positivo nelle persone che si frequentano, l’aumento delle attenzioni o la disapprovazione di costoro può essere una nuova prova da gestire.
Ricorrere alla chirurgia estetica per migliorare un difetto del viso o del corpo è una cosa, aspettarsi che migliorino anche gli altri aspetti della propria vita è decisamente un’altra. Mentre i risultati della chirurgia estetica possano determinare una scossa positiva per molti aspetti della vita del paziente, questa non è una valida ragione per sottoporvisi. La motivazione equilibrata per fare un intervento di chirurgia estetica dovrebbe essere la voglia di migliorare l’apparenza di una circoscritta zona del corpo.

Uno studio del 2005 condotto dalla Società Americana di Chirurgia Plastica (Asps) evidenzia che il 75% degli intervistati afferma di aver scelto la chirurgia estetica per acquisire un’immagine migliore e uno stile di vita più attivo. Allo stesso modo il 70% ha osservato un vantaggio emozionale e psicologico dopo la chirurgia, con impulsi positivi anche per la propria felicità, la stima e la sicurezza in sé. Altrettanto notevole l’ultimo dato: il 45% assapora ogni giorno il vantaggio di essere diventato più attraente.

Attenzione!

È davvero difficile comunicare al proprio chirurgo davvero ogni aspetto della propria salute. Chi si approccia alla chirurgia estetica dovrebbe assicurarsi di chiarire bene le proprie condizioni mediche e le terapie seguite. Molti pazienti infatti non sono consci del fatto che la chirurgia estetica prevede operazioni chirurgiche a tutti gli effetti.
Una chiara comunicazione tra chirurgo e paziente riduce sensibilmente i rischi di complicanze. Negli anni scorsi ci sono stati casi di pazienti che non hanno riferito al medico di soffrire di sindrome da apnee notturne e sono deceduti nell’unità di ricovero postoperatorio. Se il chirurgo fosse stato messo a conoscenza del problema, avrebbe preso adeguati provvedimenti preventivi per evitare tutto ciò.

È poi importante descrivere accuratamente al chirurgo plastico quali sono i tratti del proprio corpo che creano disagio. Sembra un consiglio scontato, ma questo è davvero rilevante per lo specialista, in quanto potrà consigliare al meglio il paziente, valutando tra una rosa di soluzioni possibili, quella che più si adatta alle esigenze manifestate.
Il buon chirurgo plastico estetico è in grado di sondare il paziente in modo da identificare chi potrebbe riscontrare un disagio emotivo dopo la chirurgia estetica e, benché un disordine psicologico non renda necessariamente il paziente escluso dalla possibilità di sottoporsi all’intervento, il chirurgo prenderà adeguate precauzioni in modo da rendere la cosa il più agevole possibile.

 

 

Fonte Pallaoro

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