



In cantiere c’è una costellazione nazionale di satelliti in orbita bassa, per comunicazione istituzionale, sicurezza e difesa che rilancia le ambizioni strategiche del Paese.
Uno dei pochi “campioni” della satellistica tricolore, la Sitael di Mola di Bari, punta a indicare subito una prospettiva e una risposta, in uno scenario internazionale fluido e convulso in grado di allontanare qualsiasi ipotesi di accordo tra il governo italiano e Starlink di Elon Musk.
«Noi - ha spiegato Chiara Pertosa, amministratrice delegata di Sitael - abbiamo una capacità produttiva che può rispondere prontamente alle esigenze e alle opportunità istituzionali nazionali ed europee». Concetto già espresso nei mesi scorsi, e che per essere pienamente declinato avrebbe bisogno di un diverso (e più agile) ecosistema di regole: atteso intanto lo sprint per la legge sulla Space economy. L’iter per la costellazione italiana era stato avviato da tempo, in verità. E già nelle scorse settimane c’è stato l’allungo a fari spenti: sarebbe pronto, nero su bianco, uno studio di fattibilità realizzato dall’Asi (Agenzia Spaziale Italiana), anticipato in larga parte nell’ultima riunione del Comint (il Comitato interministeriale politiche dell’aerospazio). Proprio venerdì è stato deliberato il mandato, sempre all’Asi, di effettuare la ricognizione tra le imprese ammiraglie del settore. I messaggi sono pure di natura geopolitica: la costellazione sarà «a disposizione anche degli altri Paesi nell’area di interesse strategico» e perciò nel blocco euro-mediterraneo.
Insomma: genesi italiana e fruibilità su scala più larga. Non solo: la costellazione «non è alternativa, ma integrabile» con quella europea.
Numeri? Ancora no. Quantomeno ufficialmente. Qualche traccia però sbuca qui e lì: il sistema satellistico interoperabile verrà lanciato in orbita non prima di cinque anni, e dovrebbe contare su circa 100 unità, «ben oltre - filtra - i 65 satelliti della costellazione Iride».
Proprio Iride è la prima, vera costellazione italiana, focalizzata sull’osservazione della Terra e finanziata dal Pnrr: l’obiettivo è mettere a disposizione servizi alle autorità pubbliche locali e regionali per il monitoraggio della qualità dell’aria, della copertura del suolo, del clima e delle risorse idriche; per la mappatura dei movimenti del terreno; e per i servizi di emergenza e sicurezza. Finanziato con il Pnrr, proprio pochi giorni fa Iride ha restituito la prima immagine in arrivo dal Pathfinder Heo, il satellite apripista. Nel programma rientra anche Sitael: realizzerà a stretto giro cinque satelliti Platino, equipaggiati con un sensore iperspettrale per il monitoraggio ambientale, l’agricoltura di precisione e lo studio degli effetti del cambiamento climatico. Uno dei cinque lascerà i laboratori di Mola venerdì. La propulsione elettrica, realizzata anch’essa da Sitael, rende i satelliti Platino compatibili con orbite basse ed estende la durata della missione con consumo minimo di propellente.
Dopo Platino-1, altri sette satelliti sono in costruzione nella Space Factory di Sitael: Platino-2 Maia (missione Asi-Nasa/Jpl per il monitoraggio della qualità dell’aria), i già citati Platino Iperspettrale (cinque, parte della costellazione Iride) e Eagle-1 (missione Esa di comunicazioni quantistiche). Il lancio dei primi due satelliti è previsto a partire dalla fine dell’anno.
La Space factory di Sitael, ora integrata dal laboratorio da 1.000 metri quadri con camera pulita per test e verifica delle prestazioni, ha una capacità produttiva fino a 30 satelliti da 500 chili all’anno e di 60 satelliti da 100 chili. Su questa portata saranno misurati il potenziale e il contributo dell’azienda barese nella nuova costellazione italiana per telecomunicazioni e difesa. La Space factory è co-finanziata dall’Asi (dunque dallo Stato) con risorse del Pnrr: in sostanza, quel complesso di competenze e tecnologie con cuore barese, e sviluppato anche grazie a fondi pubblici, dovrà ora essere messo a disposizione dell’autonomia strategica italiana. Nel mondo che cambia e per le alleanze euromediterranee.
Roberto Merico
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