Cosa intendiamo per salute mentale?
Per Salute Mentale si intende uno stato di benessere emotivo e psicologico per cui un individuo può esercitare la propria funzione e le proprie abilità all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la malattia mentale sarà al secondo posto per incidenza sulla popolazione mondiale, dopo le patologie cardiovascolari e prima di quelle oncologiche.
I disturbi mentali costituiscono una delle maggiori fonti di carico assistenziale e di costi per il Servizio Sanitario Nazionale; si presentano in tutte le classi d’età, senza particolari differenze di genere o di ceto , e sono associati a difficoltà nelle attività quotidiane, nel lavoro, nei rapporti interpersonali e familiari , alimentando spesso forme di indifferenza, di emarginazione e di esclusione sociale.
La malattia mentale ha spesso un’origine multifattoriale e quindi necessita di un trattamento integrato ( psichiatrico, psicologico, farmacologico, riabilitativo, etc), che frequentemente ingaggia, oltre che il malato, anche la sua famiglia. Ogni percorso di cura si svolge all’interno di progetto individuale personalizzato di cui il paziente , oltre che essere il focus primario, deve essere soggetto attivo .
Una guarigione vera e propria dalla malattia mentale si realizza solo in alcuni casi: ad esempio quando i problemi sono di stampo reattivo ovvero causati da forti stress o da contingenze esterne (come spesso accadde nell’ ambito dei disturbi ansia e di quelli dell’umore ).
Le malattie mentali croniche, invece, quelle di cui maggiormente si occupa Aiutiamoli, non sono totalmente curabili, sebbene siano stati fatti straordinari passi avanti nel loro trattamento; l’obbiettivo diventa quindi gestire al meglio la malattia, così che il malato abbia la possibilità di condurre una vita il più possibile dignitosa e autonoma.
Il caso di Josiph Ilicic
Calciatore professionista dell'Atalanta Calcio, considerato uno dei talenti più cristallini del nostro campionato.
È nato a Prijedor, città della Bosnia ed Erzegovina a maggioranza serba, in una famiglia di etnia croata. Il padre è stato ucciso nel 1989 da un vicino di origine serba e, in seguito all'accaduto, la sua famiglia si è trasferita in Slovenia, vivendo come profughi di guerra. In virtù delle sue origini.
Come premesso, Ilicic ha vissuto il triste periodo della sanguinosa guerra civile che ha profondamente segnato il suo popolo.
Le parole dell'allenatore Gasperini
"Ilicic? Per me non è facile parlare di una situazione così personale. Posso dire che a Josiph saremo sempre vicini. La nostra testa è una giungla ed avventurarsi all'interno è difficile per gli psicologi, figuriamoci per noi. Lo aspetteremo tutta la vita come persona; come calciatore la cosa è imprevedibile.
I medici non sanno darci una risposta, figuriamoci se posso darla io".
Cosa succederà?
I soggetti che si trovano a vivere forti traumi di natura psicologico - emotiva (come la guerra per Ilicic) sono soggetti ad un disturbo che prende il nome di "disturbo da stress post - traumatico".
Il disturbo, per sua peculiarità, fa si che in determinati momenti si riacutizzino i vissuti traumatici tramite sogni, intrusioni nella psiche e momenti di profonda depressione: depressione maggiore che sembra aver colpito Ilicic.
Come già accaduto recentemente, nel 2020, il calciatore è sprofondato in uno di quei momenti dove sembra tutto buoio, le relazioni sociali si azzerano e l'unico porto sicuro è rappresentato dalla famiglia.
Prevedere una prognosi? Ad oggi ci sembra impossibile ipotizzare cosa ne sarà di Ilicic calciatore.
Ci auguriamo che Ilicic possa vincere nuovamente la sua partita più importante, quella contro il male che porta dentro sè stesso.
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