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Nel cuore di Empoli la storia prende vita: palazzi medievali, scelte che salvarono Firenze e leggende popolari come il Volo del Ciuco, tra memoria e identità.
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Piazza Farinata degli Uberti, il centro delle decisioni
Nel cuore di Empoli, in Piazza Farinata degli Uberti, la città mostra ancora oggi la sua anima medievale. Qui la Chiave di Sant’Andrea segnava l’accesso urbano e l’inizio dell’incastellamento, mentre il Palazzo Ghibellino, un tempo Palazzo dei Conti Guidi, diventava teatro di eventi destinati a cambiare la storia.
È il 1260 quando, dopo la Battaglia di Montaperti, all’interno del palazzo si riunisce il celebre Parlamento di Empoli. I ghibellini vincitori decretano che Firenze debba essere distrutta, privata delle mura e del suo ruolo politico. Una sentenza che sembra definitiva.
Farinata degli Uberti e il coraggio di opporsi
Tuttavia, in quel momento decisivo, emerge la figura di Farinata degli Uberti. Ghibellino, ma profondamente fiorentino, si oppone alla distruzione della città rivale. Dante Alighieri, pur guelfo, ne celebrerà il coraggio nella Divina Commedia. Secondo il racconto, Farinata si alza da solo e dice no. Firenze viene salva, grazie a una scelta che supera le fazioni.
Rivalità, ironia e memoria collettiva
Nel frattempo, la rivalità tra Empoli e Firenze continua nei secoli, trasformandosi anche in ironia moderna. Dai derby calcistici agli striscioni provocatori, il passato riaffiora con leggerezza, dimostrando come la storia possa diventare linguaggio popolare.
La Fontana del Pampaloni, tra arte e polemica
Al centro della piazza si trova la Fontana del Pampaloni, opera corale che unisce scultura e ingegneria sotto la guida di Lorenzo Bartolini. Le Naiadi nude, inizialmente contestate, suscitarono scandalo ma anche dibattito artistico. Oggi sono simbolo identitario, così come la fontana stessa, nata per portare l’acqua pubblica nel cuore della città.
Il Volo del Ciuco, dalla storia alla leggenda
Infine, Empoli conserva una delle tradizioni più singolari: il Volo del Ciuco. Nato nel Trecento da un episodio di astuzia militare contro San Miniato, ha generato un detto popolare e una festa che, dopo essere stata vietata, è rinata in forma simbolica nel 2008. Una leggenda capace di attraversare i secoli e arrivare persino nei fumetti, trasformandosi in cultura condivisa.
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