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“Il Bacio da Sfogliare” di Ilaria Guidantoni riceve due prestigiosi premi, celebrando il bacio come gesto simbolico e universale di amore e cura.
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DOPPIO RICONOSCIMENTO PER “IL BACIO DA SFOGLIARE” DI ILARIA GUIDANTONI
Assegnato il Riconoscimento di Merito dal Premio Letterario Internazionale «Poesia Narrativa Saggistica Sarzanae» 2025 e la Segnalazione d’Onore all’XLII Edizione del Premio Firenze.
Sabato 6 dicembre Il Bacio da sfogliare ha ottenuto la Segnalazione d’Onore dal Premio Firenze, XLII Edizione in quanto l’autrice “esplora il bacio nel suo significato simbolico: dall’inizio di ogni amore all’addio, come gesto che inaugura e che conclude. La prosa, intensa ma misurata, coglie il momento in cui le labbra diventano vita, parola, confessione, o definitiva distanza”. Nella stessa giornata anche il Riconoscimento di Merito dal Premio Letterario Internazionale «Poesia Narrativa Saggistica Sarzanae» 2025 con la seguente motivazione “un saggio erudito e sensuale che sfoglia il bacio come archetipo universale, intrecciando etimologia, mitologia, arte e cinema in un viaggio tattile dall’impulso orale al gesto quotidiano. Con prosa elegante e prospettive interdisciplinari, l’autrice eleva un gesto intimo a metafora di eros, philia e cura, rendendo il quotidiano eterno e inclusivo”.
L’autrice, in questo libro, ci accompagna in un intrigante viaggio di scoperta sotto il segno del bacio, anzi dei baci, così tanti e così diversi. L’idea nasce dal bacio originario, dalla nostra prima esperienza di vita che sembra segnare il passo e il desiderio di ritrovare la pienezza del seno materno, promessa di felicità. Così il bacio diventa il simbolo dell'inizio di ogni amore. Ma i baci sono anche molto altro e l'autrice ne racconta i mille significati, dal bacio nella storia all’interpretazione dello stesso nelle varie civiltà, dal bacio protagonista nell'arte, nella letteratura, nel cinema, nella musica fino al bacio che diventa dolce cibo da gustare.
Come spiega l’autrice, giornalista, scrittrice e traduttrice, nella premessa: “Questo libro nasce dalla riflessione che la prima cosa che impariamo, a parte respirare ovviamente, che però è un riflesso incondizionato, è baciare, attraverso la suzione con l’attaccamento al seno materno o, nei casi meno fortunati, al bibéron. In quell’atto possiamo scoprire l’essenza della diversità tra femminile e maschile – non uomo-donna – e al contempo il senso universale della cura, declinabile naturalmente al maschile, nel caso sia un padre a dare il bibéron e vi si trova quella sintesi di armonia tra nutrimento fisico e dell’anima, il dono di sé, dell’essere ‘divorati’ dall’altro che porta una felicità profonda. È lì, al bacio, che torniamo sempre quando cerchiamo la felicità, quel piacere così immediato, animale, eppure sublime del dono totale, considerando che la madre si offre, si lascia divorare, consumare, facendosi ‘pane quotidiano’ perché l’altro cresca e sia accudito e protetto. In tal senso siamo di fronte quasi a una ‘cristologia materna’. Il bacio ha pertanto un valore altamente simbolico e il bacio profondo, quello intimo che di solito rappresenta il primo approccio di ognuno di noi all’amore, è un discrimen tra il prima e il dopo”.
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