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Nessun libro di storia, nessuna lezione scolastica, nessun documentario storico, nessun racconto dei sopravvissuti, nessuna narrazione orale o scritta di chi ci si è già recato, può dare a mio parere l’idea del groviglio di emozioni da cui si viene investiti nel corso della visita al più grande campo di sterminio d’Europa.
Un "viaggio" che almeno una volta nella vita bisogna fare.
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