



Tra memoria corporea, epigenetica e possibilità di trasformazione
Il nostro sistema nervoso è un organismo vivo, capace di apprendere e adattarsi. Non registra solo eventi, ma li incorpora, traducendoli in segnali elettrici, tensioni muscolari, posture, emozioni e comportamenti. Le neuroscienze confermano ciò che pionieri come Wilhelm Reich e Alexander Lowen intuivano: il corpo e la psiche sono un’unica realtà, e le esperienze lasciano tracce profonde nella memoria corporea.
1. Traumi acuti e risposte di emergenza
Quando viviamo eventi intensi o minacciosi, il nostro sistema nervoso attiva meccanismi di sopravvivenza: attacco, fuga, congelamento o collasso. La Teoria polivagale di Stephen Porges mostra che queste risposte automatiche, mediati dal nervo vago (simpatico e parasimpatico), sono radicate in circuiti neurofisiologici.
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Le esperienze traumatiche generano connessioni sinaptiche potenti, che si riattivano automaticamente in presenza di stimoli simili.
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Questi schemi restano impressi nel corpo e nel cervello, influenzando lo sviluppo emotivo e la capacità di autoregolazione.
2. Adattamenti cronici e strutture caratteriali
Non tutte le forme di condizionamento derivano da traumi acuti. In assenza di accudimento, presenza o riconoscimento, il bambino sviluppa strategie di adattamento emotivo che si fissano nella personalità e nel corpo.
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Reich definiva questa tensione cronica “corazza caratteriale”.
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Lowen ne descriveva i modelli corporei associati a tratti di personalità specifici. Si tratta di apprendimenti profondi che plasmano in modo duraturo il carattere.
Epigenetica: il ponte tra esperienza e biologia
L’epigenetica dimostra che le esperienze influenzano l’espressione dei nostri geni: non modificano il DNA, ma ne regolano l’accensione o lo spegnimento. Questo meccanismo incide sullo sviluppo del sistema nervoso, sul funzionamento immunitario, sulla sensibilità allo stress e sulla regolazione emotiva. In pratica, ambiente, relazioni e qualità delle esperienze lasciano un’impronta biologica.
Sinapsi e plasticità cerebrale
La buona notizia è che il cervello è plastico. Le sinapsi – i collegamenti tra i neuroni – possono rafforzarsi, modificarsi o indebolirsi nel tempo. Con un contesto sicuro, relazioni empatiche e pratiche di consapevolezza, è possibile riprogrammare il modo di sentire, pensare e reagire.
Il counseling a mediazione corporea
Nel counseling a mediazione corporea, la persona viene accompagnata in un processo di ascolto e rielaborazione.
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Ricontattare il corpo significa riconoscere risposte automatiche, da trauma o da adattamento.
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Lo scopo non è cambiare sé stessi, ma sbloccare risorse interne e liberarsi di schemi non più necessari.
Il corpo non dimentica, ma può guarire, trasformarsi e scegliere nuovi percorsi di benessere.
Ornella Sari
Naturopata e Counselor Bioenergetico a Milano
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