



La medicina esogetica, ideata dal tedesco Peter Mandel negli anni ’70, coniuga gli antichi saperi della tradizione (prefisso eso da “esoterico”, che significa “rivolto a pochi”) con le nuove scoperte della medicina energetica e della bio-fisica (suffisso getica da “energetica”).
All’oggi la fisica quantistica ha evidenziato (attraverso gli studi di David Bohm 1917-1992) che, aldilà del mondo materiale (quello visibile, cioè esplicito), esiste un mondo sub-atomico in cui è presente la pura informazione (ossia implicito) che, veicolata dall’energia, dà luogo alla materia.
Questo nuovo paradigma consente di comprendere la malattia secondo una visione che ritrova tratti in comune sia nella medicina di Mandel che nella Dentosofia.
Il sintomo della malattia o la disfunzione masticatoria rappresentano l’aspetto materiale conseguente a un’informazione sub-atomica con un significato ben preciso per il soggetto. Nel caso in cui, attraverso il sintomo, avvenga la rielaborazione di tale significato, si potrà ottenere la guarigione.
Ecco quindi che anche nella Dentosofia il sintomo diventa un’opportunità di comprensione di sé stessi e dei propri conflitti.
Il ruolo del colore
È necessario soffermarsi su un’altra intuizione di Peter Mandel: egli comprese che tutti i nostri organi e le nostre cellule vibrano a una frequenza specifica, esprimibile in uno dei sette colori dello spettro.
Fritz Albert Popp, premio Nobel della fisica nel 1921, con la scoperta dei biofotoni, conferma come la luce e i fotoni partecipino alla comunicazione cellulare. Nella malattia si verifica l’interruzione della comunicazione tra le cellule.
Mandel, utilizzando la cromopuntura (applicando un fascio di luce in punti specifici sulla pelle), consente la riattivazione dell’informazione interrotta, ripristinando la vibrazione corretta che porta al recupero dello stato di salute.
La diagnosi Kirlian
Per identificare le zone deboli del corpo, l’utilizzo della fotografia Kirlian permette di effettuare una diagnosi energetica (Dept) attraverso la valutazione delle zone terminali (mani e piedi) in cui le linee di comunicazione risultano interrotte o alterate. La topografia, codificata da Mandel attraverso numerosi studi, consente una lettura precisa su diversi livelli: la comprensione delle zone deboli, la valutazione della sequenza temporale con cui l’organismo ha espresso i suoi sintomi e le potenzialità di sviluppo degli stessi.
La Dentosofia si integra con la medicina esogetica
I denti sono gli unici organi con un periodo di eruzione legato alla crescita dell’individuo e codificano tappe importanti nello sviluppo dell’essere umano. Diventa interessante capire come i vari passaggi della persona nell’arco della vita siano recepiti in funzione del significato che i denti portano. Ad esempio, gli incisivi centrali superiori “codificano” l’archetipo materno (dente sinistro) e l’archetipo paterno (dente destro) rispetto al passato, ovvero alla genealogia. La loro posizione anomala o le patologie presenti esprimono la disarmonia delle figure genitoriali nella storia personale. Ad esempio, una frattura dell’elemento “paterno” nell’infanzia può significare un risentimento di “frattura emozionale” con la figura paterna (definita “padre padrone” nella genealogia o padre assente).
Quali sono gli aspetti in comune?
L’opportunità che può avere il dentista dentosofo attraverso la Dept (strumento diagnostico funzionale) è la lettura di una mappa che conferma i conflitti e i retroscena già evidenziabili nel cavo orale. L’unità funzionale del dente, intesa come organo, l’odontone (dente + legamento + alveolo, cioè osso circostante), si colloca all’interno dei circuiti funzionali che Mandel riprende dagli studi di Gleditsch. L’odontone svolge un ruolo prioritario nella tossicosi focale (denti devitalizzati, otturati con amalgami, cicatrici post-estrattive). Quindi, al di là del concetto filosofico e del significato simbolico dei denti, la Dept permette di intercettare anche il dente che crea un campo di disturbo (pollici destro e sinistro).
Alla luce di questi elementi diagnostici, si aprono nuovi scenari di diagnosi e, soprattutto, di terapia. Il trattamento dell’odontone con la cromopuntura avrà ripercussioni anche sul suo significato simbolico. Quindi, l’incontro tra la medicina esogetica, con i suoi numerosi strumenti terapeutici basati sull’uso delle frequenze cromatiche, e la Dentosofia (attraverso l’uso dell’attivatore), porta a un eccellente recupero dell’equilibrio psico-fisico emozionale del paziente.
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