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Ti sei mai chiesto perché alcune persone digeriscono tutto con facilità, mentre altre si sentono gonfie, appesantite o stanche dopo i pasti?
Non è solo questione di cosa mangi… ma di chi sei.
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Ogni costituzione ha un suo modo di digerire, un ritmo e un equilibrio enzimatico diverso.
Gli enzimi digestivi — quelle minuscole proteine che scompongono i nutrienti — sono i veri alchimisti del corpo: trasformano il cibo in energia vitale.
Quando il corpo è in squilibrio, la produzione enzimatica cambia.
👉 Nelle costituzioni più “fredde” o ipotoniche, gli enzimi si riducono e il metabolismo rallenta.
👉 Nelle costituzioni “calde” o iperattive, invece, la digestione può essere rapida ma poco efficiente, con infiammazione e irritabilità.
E poi ci sono le costituzioni iridologiche miste — occhi con una parte verde e una marrone — che per loro stessa natura presentano una carenza enzimatica di base.
In questi casi, il corpo tende ad avere una digestione più fragile e una minore capacità di scomporre e assimilare correttamente i nutrienti. È una caratteristica strutturale, non un difetto: il corpo semplicemente ha bisogno di più sostegno, più calore, più presenza.
Per favorire la produzione naturale di enzimi e alleggerire il lavoro digestivo:
- masticare bene e mangiare con calma,
- privilegiare alimenti vitali e non raffinati,
- rispettare i tempi del corpo,
- sostenere fegato e pancreas con piante mirate,
- limitare il numero di alimenti nello stesso pasto: associare troppe verdure o proteine diverse (come nelle insalatone miste o nei piatti troppo complessi) complica la digestione e rallenta il metabolismo enzimatico.
Ogni costituzione — calda o fredda — trae beneficio dal conoscere le corrette combinazioni alimentari e l’uso mirato delle spezie, che possono stimolare, equilibrare o calmare l’attività digestiva.
E un ultimo aspetto spesso sottovalutato: le verdure crude.
Anche se considerate “leggere”, richiedono un forte impegno digestivo. Il corpo deve scaldarle, rompere le fibre e attivare un notevole dispendio di energia per assimilare i nutrienti.
Le verdure leggermente scottate o al vapore sono più digeribili, più biodisponibili e rispettano la vitalità dell’organismo.
Ma quando la digestione resta lenta o irregolare per troppo tempo, si crea terreno fertile per la disbiosi intestinale: un’alterazione dell’equilibrio tra batteri “buoni” e “cattivi” del microbiota.
Il cibo mal digerito fermenta, genera gas, gonfiore, meteorismo e senso di pancia tesa. La mucosa intestinale, irritata, perde parte della sua capacità di assorbire i nutrienti e di difendere l’organismo.
Nel tempo, questo squilibrio può manifestarsi con sintomi diversi:
- stipsi, quando il transito si blocca e l’intestino trattiene tossine;
- diarrea, quando invece il corpo cerca di liberarsi rapidamente di ciò che non riesce a elaborare;
- reflusso e acidità, segno che lo stomaco è in sovraccarico e gli enzimi non riescono a completare il processo digestivo.
La disbiosi non è solo un disturbo intestinale: è un segnale che il corpo sta perdendo armonia nel suo dialogo interno, quello tra apparato digerente, sistema nervoso e immunitario.
Ripristinare l’equilibrio enzimatico e favorire una digestione consapevole significa dunque nutrire la vitalità profonda dell’organismo, restituendo leggerezza, energia e chiarezza mentale.
La naturopatia ci insegna che la digestione è un atto di consapevolezza: ascoltare come reagisce il corpo è il primo passo per riportarlo in equilibrio.
Se senti che la tua digestione è diventata un terreno di disordine o stanchezza, possiamo esplorare insieme la tua costituzione e il modo più naturale per riequilibrare il tuo corpo.
Puoi contattarmi per una consulenza personalizzata, oppure condividere questo post: potresti aiutare qualcun altro a ritrovare il proprio equilibrio naturale.
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