Mappa Interattiva - dove le persone incontrano le attività
Esiste, incisa nel corpo umano, una mappa neurologica insospettabile, un vero e proprio microcosmo di connessioni celato in una delle nostre appendici più familiari: l'orecchio. Non una banale struttura deputata all'udito, ma una tela sensoriale dove si riflettono, con sorprendente precisione, i punti nevralgici, i dolori e gli squilibri dell'intero organismo. Questa è l'essenza dell'auricoloterapia, una disciplina che, evolvendo, si è trasformata in Neuromodulazione Auricolare (ANM), offrendo una via di guarigione innovativa e rigorosamente scientifica.
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Abbiamo intrapreso un viaggio di scoperta di questo meraviglioso ed affascinante mondo con il Professor Giancarlo Bazzoni, medico esperto che da oltre tre decenni ha dedicato la sua carriera, in forma esclusiva, a questa affascinante terapia. Il suo percorso è la storia di come una pratica un tempo considerata "ancillare" sia stata elevata a un modello clinico-scientifico solido, capace di "ascoltare il dolore" e di rispondergli attraverso la più sofisticata delle reti: il sistema nervoso.
Il Sinuoso Sentiero del Pioniere: Una Scelta Esclusiva e Coraggiosa
Il cammino del Professor Bazzoni in questo ambito non è stato lineare, ma, come da lui stesso descritto, "un po' sinuoso, fatto di molte curve e per un certo periodo in salita". Inizialmente, fu la tradizionale agopuntura cinese ad accendere in lui l'interesse, esplorata prima da un punto di vista culturale e filosofico. Questa passione fu la molla che lo spinse a laurearsi in medicina, requisito essenziale per praticare la disciplina in Italia.
Tuttavia, dopo aver conseguito la laurea e aver avviato la pratica, il suo interesse si spostò risolutamente verso l'auricoloterapia. Perché questo cambio di rotta? La tecnica auricolare era percepita come "più consona alla mia visione, fortemente influenzata dal modello anatomo-fisiopatologico".
Circa 30 anni fa, il Professor Bazzoni prese la decisione pionieristica di dedicarsi alla disciplina in forma esclusiva, un atto di coraggio scientifico. L'obiettivo era chiaro e sfidante: far sì che quella che veniva etichettata come la "parente povera" dell'agopuntura somatica potesse "acquisire e dimostrare la stessa efficacia", sganciandosi da una percezione limitante e affermando la sua autonomia terapeutica.
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