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Meccanismi di difesa: come la nostra mente ci protegge da situazioni potenzialmente nocive.


Meccanismi di difesa: come la nostra mente ci protegge da situazioni potenzialmente nocive.
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I Meccanismi di difesa sono una maniera che i singoli individui, pur inconsapevolmente, usano per rispondere agli stimoli del mondo.

Questi meccanismi formano parte della nostra individualità e descrivono come ci rapportiamo con il mondo. Sono il risultato di diversi fattori, tra cui per esempio fattori culturali ed ereditari, condizionamenti contestuali o relazionali, ossia da tutti i fattori “esperenziali” che incontriamo nella nostra vita.

Sono forme di reazione che operano al di fuori della sfera della coscienza e sono messi in atto dall’Io per intervenire davanti a eventi di angoscia.

Il loro utilizzo serve per l’adattamento del bambino alla realtà, e pertanto la loro presenza non è in generale “patologica”, ma in alcuni casi potrebbero essere sintomi di un disturbo patologico, se vengono utilizzati in forma disadattiva.

Questi comportamenti, sono stati studiati, soprattutto in nella branca della psicoanalitica, per spiegare come le esperienze soggettive, la personalità e la psicopatologia, possano mischiarsi, e cercando così di classificare questi meccanismi di difesa dell’IO e i vari ti pi di personalità.

Sono automatismi appresi, che attua la nostra mente (come per esempio le fantasie, attività intellettuale o il pensiero) per proteggerci non solo dalle nostre pulsioni ma anche da tutto quello che ci può ferire o provocare angoscia.

meccanismi di difesa in psicologia si definiscono come meccanismo auto-conservativi che ci aiutano a superare le difficoltà.

Per capire alcuni esempi pratici dei meccanismi di difesa, potremmo sottolineare il fatto che tali atteggiamenti vengono attivati per diminuire l’ansia nei momenti di conflitti interni inconsci che finiscono per influenzare il comportamento.

meccanismi di difesa possiedono alcune caratteristiche comuni, tra cui:

  • non sono irreversibili, possono cambiare con il tempo
  • Sono metodi per gestire le situazioni negative, in particolare modo che scaturiscono da un problema relazionale.
  • Sono automatici e inconsci
  • Sono sia adattivi che disadattivi: ossia sono meccanismi utilizzati normalmente ma se vengono estremizzati o utilizzati rigidamente possono essere sintomo di una patologia.

I meccanismi di difesa si possono dividere in due gruppi: meccanismi di difesa primari (immaturi) e secondari (maturi). I primari sono primitivi, immaturi e sviluppati nella prima infanzia. Secondo Freud, si sviluppano precocemente quando non si instaura chiarezza nel confine tra il Sé e il mondo esterno. I meccanismi primitivi tendono a essere "totalitari". Al contrario, i meccanismi di difesa maturi (secondari) si sviluppano più avanti. I meccanismi di difesa secondari nascono quando vi sono conflitti tra l’io, il super io e l’es oppure se ci sono conflitti tra la parte dell’Io che vuole vivere esperienze e quella capace di osservare senza passare all’azione.

Tra i primari - immaturi: 

  • Dissociazione e scissione; 
  • Identificazione proiettiva; 
  • Introiezione; 
  • Negazione;
  • Proiezione.

Tra i secondari - maturi: 

  • Annullamento retroattivo; 
  • Condensazione; 
  • Evitamento; 
  • Formazione reattiva; 
  • Idealizzazione; 
  • Identificazione; 
  • Identificazione con l'aggressore; 
  • Intellettualizzazione; 
  • Razionalizzazione; 
  • Repressione; 
  • Rimozione; 
  • Regressione; 
  • Spostamento; 
  • Sublimazione. 

Come si alternano i meccanismi di difesa all'interno delle principali organizzazioni patologiche?

Nevrosi

Alcuni meccanismi di difesa che potrebbero diventare in forma disadattiva sintomatici della nevrosi sono:

  • la rimozione: come abbiamo già visto in precedenza riguarda la rimozione dell’evento o delle fantasie inacettabili. È un meccanismo basico fondamentale: gli altri meccanismi vengono attivati solitamente nel momento in cui questo meccanismo perde di efficacia. I lapsus o le dimenticanze ne sono degli esempi pratici.
  • Formazione reattiva: la creazione del falso sé porta a creare un sé diverso da quello che si é realmente, per tenere lontano l’impulso originario normalmente ostile. Si creano quindi sentimenti di gentilezza o simpatia, ma che sono solo sintomo di un tentativo di farsi accettare, e nascondono un forte sentimento di inadeguatezza.
  • Spostamento: quando i sentimenti inadeguati vengono spostati verso un altro oggetto.

Le forme disadattive potrebbero dare origine a formi di nevrosi, se perpetrate e acutizzate.

Ossessioni

meccanismi di difesa che potrebbero portare a un disturbo ossessivo comunque essere sintomatici di tali ossessioni e disturbi sono:

  • Isolamento dell’affetto: questo meccanismo separa l’affetto e le emozione dall’evento o dal pensiero in sé, facendo così che la persona che attua questo meccanismo di difesa sia completamente cosciente di ciò che sta succedendo, ma non lo elabora a livello emotivo o affettivo.
  • Annullamento retroattivo: Si utilizza un azione simbolica per compensare qualcosa che si è fatto precedentemente di cui ci vergogniamo o ci sentiamo in colpa.
  • Intellettualizzazione: rimuove le emozioni concentrandosi su dati quantitativi e sui fatti.

Questi meccanismi possono dare origine a disturbi ossessivi, perché tendono a sopprimere le emozioni, e in qualche modo vengono surclassate da gesti ossessivi che ne prendono il posto.

Narcisismo

meccanismi di difesa tipici del narcisismo sono:

  • onnipotenza: Fa sì che questa persona si sente superiore agli altri e che affronti le situazioni con questa convinzione.
  • Idealizzazione: La persona che attua con questo meccanismo di difesa, idealizza, appunto, le caratteristiche e i comportamenti di sé stesso e delle persone che gli stanno intorno.
  • Svalutazione: Permette alla persona che lo utilizza di svalutare sé stesso o gli altri, per giustificare alcuni comportamenti e azioni.

Il narcisista appare sempre come una persona seducente e di successo, ma con un grande vuoto affettivo nonostante la sua incapacità di amare, e questi tipi di meccanismi di difesa possono essere un sintomo di tali caratteristiche.

Concludiamo affermando che i meccanismi di difesa sono meccanismi fondamentali per affrontare il dolore, gli eventi traumatici e l’angoscia. Nascono con Freud, e vengono rielaborati da sua figlia Anna Freud, nel libro "l’Io e i meccanismi di difesa" e anche successivamente, rendendo così più flessibile e adattabili anche agli adulti questi meccanismi.

Molti di essi sono utili e positivi e ci proteggono dall’ansia e dall’angoscia, ma in molti casi possono portare ad alcuni disturbi, come il disturbo ossessivo-compulsivo, narcisistico o nevrotico.

 

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