



Le radici emotive dell’attaccamento
Nel nostro cervello, il sistema limbico non distingue tra passato e presente. Qui si depositano le esperienze affettive più profonde, soprattutto quelle dei primi anni di vita, quando si forma lo stile di attaccamento e la capacità di creare relazioni sane.
Gli studi di Bowlby e Ainsworth hanno dimostrato che il bisogno di legame è biologico e vitale per la sopravvivenza. Se soddisfatto con continuità e empatia, costruisce fiducia e sicurezza. Se intermittente o incoerente, stimola strategie di adattamento che diventano automatismi emotivi.
Memorie emotive e stili relazionali
Le neuroscienze affettive (Damasio, LeDoux, Schore) confermano che queste esperienze si immagazzinano in reti neuronali profonde, non cognitive. Da adulti, ne derivano
-
Attaccamento ansioso: ci si aggrappa per paura di abbandono
-
Attaccamento evitante: si fugge dalla relazione per non perdere sé stessi
-
Attaccamento inibito: ci si adatta continuamente agli altri pur di essere amati
Queste memorie emotive generano la confusione tra amore e dipendenza affettiva: l’amore genuino presuppone libertà e scambio, la dipendenza nasce dalla paura di non esistere senza l’altro.
Meccanismi neurofisiologici e corpo
Secondo la teoria Polivagale di Stephen Porges, il sistema nervoso cerca sicurezza prima ancora di cercare amore. In assenza di sicurezza si attivano risposte automatiche (attacco, fuga, collasso) che si consolidano in postura, tono di voce e battito cardiaco.
Reich e Lowen hanno mostrato come le ferite affettive si traducano in strutture di carattere rigide, mentre l’epigenetica rivela che l’ambiente emozionale può modulare l’espressione genica. Fortunatamente, la plasticità neurale offre la possibilità di trasformare questi automatismi.
Attaccamento vs Amore maturo
Attaccamento | Amore consapevole / maturo | |
---|---|---|
Origine | Bisogno irrisolto | Incontro di due persone che riconoscono i propri bisogni |
Motivazione | Lenire le ferite del passato | Condividere e crescere, non colmare un vuoto |
Reazione | Paura della distanza, aggrapparsi | Accogliere la distanza senza viverla come minaccia |
Carattere | Ansia, controllo, idealizzazione | Ascolto, realtà, presenza |
Percezione | L’altro come propria salvezza | L’altro accompagna nel cammino, senza sostituirsi |
Come trasformare la dipendenza affettiva
Attraverso lavoro corporeo, consapevolezza e relazione terapeutica o di counseling, possiamo sciogliere questi automatismi e imparare a stare in una relazione non per bisogno, ma per scelta.
Non per colmare un vuoto, ma per condividere una presenza.
Se ti riconosci in queste dinamiche, sappi che non sei solo. Un percorso di auto-esplorazione può restituirti libertà interiore, ascolto del corpo e la capacità di amare a partire da te stesso.
Ornella Sari
Naturopata e Counselor Bioenergetico a Milano
I commenti degli utenti:
Non sono presenti commenti di altri utenti