Sotto l'arco antico, di pietra grezza, l’aria sembrava immobile, densa di storia e segreti. Luca si fermò a metà del sentiero acciottolato, respirando profondamente. Era tornato al borgo dopo dieci anni di assenza, attirato da una lettera anonima trovata nella cassetta della posta. Diceva solo: "Torna. C'è una verità nascosta dietro l’arco."
Ogni passo echeggiava sotto il sole cocente, ma la brezza lieve portava un odore familiare: muschio e pietra umida. Superato l’arco, si fermò. Davanti a lui c'era la stessa casa diroccata di allora.
Ma qualcosa non quadrava: l’edificio sembrava intatto, ristrutturato, come se non fosse mai stato abbandonato. Sulla porta, una chiave appesa a un chiodo arrugginito lo invitava a entrare. Quando la girò nella serratura, la porta si aprì senza un suono, e un sussurro flebile riempì l’aria:
"Sei tornato. Finalmente."
Dietro di lui, l’arco era scomparso.
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