



“STOP- GENOCIDE “è l’appello letto per “Venezia 4 Palestine” capace di vedere oltre 250 realtà del territorio firmatarie quale foltissima rappresentanza del popolo, alla 82° Mostra del Cinema di Venezia in cui spiccano le firme di moltissimi vip del mondo dello spettacolo.
Sensibilizzare le atrocità è un dovere e bene ha fatto tale Festival nell’accogliere messaggi di pace nella speranza che tutto questo non rimanga utopico.
Eccoci adesso spostandoci di location, osservare “La donna che visse due volte”, protagonista Kim Novak, sotto l’abile regia di Alfred Hitchcock. La plastica, tanta plastica facciale, ha preso di mira l’ex bel volto della celebre attrice americana contornata dal lungo abito ‘fantasy’ verde-bleu, fermato da spilla sulla spalla. Raggiante, riceve il “Leone d’oro alla carriera” nei suoi bei 92 anni portati lentamente ma con grazia, mentre ringrazia quel cinema che l’ha salvata dalla timidezza.
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Brillano sul “red-carpet” varie ‘stelle’ quali Tilda Swinton sempre più eterea ed androgina qual codice di stile innato. Decisamente più caloroso Pierfrancesco Favino “nero nero di barba, capelli e…pure occhiali! Sofia Coppola non ha un centimetro di pelle scoperta, solamente il bel volto scolpito che riporta lineamenti più europei che americani. Elettra Lamborghini con ‘tette’ ben bene in fuori, esibisce la SPLENDIA silhouette con tanto di ricciolo sulla fronte che non è poi che le dona tantissimo. Impeccabile Eva Herzigova nella sua essenzialità d’eleganza mentre Elisabetta Gregoraci di pura bellezza latina, svolazza nel suo abito-farfalla. Il seguito? Tante americane ed asiatiche che raccolgono gli inviti dei fotografi su stipati come cavallette, accogliendoli nel posare ancora a suoni di flash.
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Ampio spazio per il sociale viene dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana (HCHF) istituito nel 2019 a seguito della storica firma del documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza Umana che opera per promuovere la comprensione globale, il rispetto reciproco e la pacifica convivenza. In collaborazione con il “Better Word Foundation” , l’HCHF porta il forum “I legami che uniscono alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia “ utilizzando il linguaggio universale del cinema per unire culture e valorizzare i principi di empatia, partenariato e patrimonio culturale. Ma…perché Venezia e il cinema? Perché la ricca storia della Serenissima quale crocevia culturale, riflette la nostra convinzione che il dialogo sia un’ampia forma di cambiamento. Tramite il cinema, ispiriamo il pubblico nell’abbracciare la visione del documento di Abu Dhabi per un mondo inclusivo, compassionevole e unito.
Tornando al Festival cinematografico, il Premio alla miglior attrice di serie italiana è stato assegnato a Monica Guerritore per Inganno’ di Pappi Corsicato. Un ritorno di grande forza sul piccolo schermo con un ruolo che fa il punto sui tabù ancora da sfatare nel mondo femminile. Sempre alla Guerritore è andato il Premio Kineo per il suo impegno sociale ed umanitario, testimoniato dal libo “Quel che so di lei” ove intreccia memoria personale e sensibilità civile. Il riconoscimento invece quale miglior attore protagonista è stato attribuito a Massimiliano Gallo per: “Questi fantasmi” restituendo tra malinconia ed ironia, l’immensa profondità di Eduardo De Filippo, vero e proprio genio del teatro italiano.
Carla Cavicchini - cavicchini.press@gmail.com
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