



Arriva un momento in cui ci accorgiamo che il problema non è solo la taglia dei vestiti o il numero sulla bilancia. Ci rendiamo conto che il rapporto con il cibo ha preso troppo spazio: mangiamo per sfogo, per abitudine, per solitudine… e, nonostante i tentativi, non riusciamo a fermarci. È lì che nasce la domanda: “A chi posso rivolgermi?”
La prima cosa da ricordare è questa: non sei solo. L’obesità non è una colpa né una mancanza di volontà, ma una condizione complessa che intreccia corpo, mente ed emozioni. E come ogni problema complesso, ha bisogno delle persone giuste al nostro fianco.
IL PRIMO PASSO: IL MEDICO DI BASE
Può sembrare banale, ma spesso non lo facciamo per vergogna o paura del giudizio. In realtà il medico di base è il punto di partenza: può prescrivere gli esami necessari, valutare lo stato di salute e indirizzare verso gli specialisti più adatti. Quel primo colloquio, anche se difficile, apre la strada a un percorso di cura serio e personalizzato.
GLI SPECIALISTI POSSONO FARE LA DIFFERENZA
•Nutrizionista o dietista → non solo “diete”, ma piani sostenibili che rispettano i nostri bisogni fisici e psicologici.
•Psicologo o psicoterapeuta → quando il cibo diventa un rifugio emotivo, il lavoro sulla mente è fondamentale quanto quello sul corpo.
•Endocrinologo → per capire se ci sono squilibri ormonali o metabolici alla base del problema. •Chirurgo bariatrico → una strada importante, da valutare solo insieme a un’équipe multidisciplinare, nei casi in cui altri approcci non siano sufficienti.
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GRUPPI E ASSOCIAZIONI
Il confronto con chi vive o ha vissuto la stessa situazione è un aiuto prezioso. Gruppi di sostegno, associazioni e community online permettono di condividere esperienze, paure e successi, facendo sentire meno soli.
È proprio per questo che realtà come Rinati sotto la mole nascono: per offrire uno spazio sicuro di ascolto e supporto reciproco.
IL VALORE DEGLI AFFETTI
Amici, partner, famiglia: non sono medici, ma possono fare molto. Coinvolgerli nel percorso significa avere accanto qualcuno che incoraggia, sostiene e ricorda che chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza.
Riconoscere di avere un problema con il cibo è già metà della soluzione. L’altro passo è tendere la mano verso chi può davvero accompagnarci. Perché l’obesità non si affronta nel silenzio o nella vergogna, ma attraverso un percorso condiviso e multidisciplinare.
Non è una corsa alla perfezione, ma un cammino verso salute, equilibrio e libertà.
E ricordiamolo sempre: non siamo mai soli in questa strada di rinascita
Non esitare a contattarci noi di RINATI SOTTO LA MOLE siamo pronti ad aiutarti a trovare la strada giusta per voltare pagina
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