Il senso di vuoto è uno stato emotivo che interessa molti. Sentirsi vuoti e tristi o semplicemente vuoti e apatici, potrebbe essere un campanello d’allarme da non sottovalutare. Perché succede e soprattutto cosa fare in questi casi?
Il senso di vuoto interiore è fisiologico quanto associato a esperienze drammatiche come il lutto o la separazione da una persona cara, tuttavia se sopraggiunge senza una causa apparente o tende a cronicizzarsi, potrebbe indicare ben altro.
Sentirsi vuoti
Sentirsi vuoti potrebbe essere un indicatore psicologico di diverse condizioni. In psicologia il senso di vuoto fa riferimento a molteplici vissuti emotivi. Si parla di vuoto interiore in caso di:
- Solitudine
Sentirsi soli e vuoti. Il senso di vuoto può essere associato all’autofobia (la paura della solitudine induce a sentirsi soli e vuoti). “Mi sento incompleto”, “mi sento isolato”. - Mancata consapevolezza e confusione
“ho la sensazione che manchi qualcosa” “metto in discussione tutto ciò in cui credevo”, - alla disillusione (“quale è il senso di questo combattere?”, “non ne vale la pena”);
- Diversità
Può essere il frutto dell’isolamento, del sequestro emotivo o dell’alessitimia, non riconoscendo le proprie emozioni è impossibile identificarsi con gli altri. “Non sento di appartenere a niente e nessuno”, “Sono diverso da tutto e da tutti”.
- Tristezza
Sentirsi vuoti e tristi è un indicatore di forti carenze emotive e mancanze, soprattutto vissute in epoche fragili della propria vita. - Trascuratezza
Legata al senso di solitudine. “Non sono importante per nessuno”, “nessuno mi ama davvero”. - Vergogna
Legato all’ansia sociale, “provo vergogna per ciò che sono”, “sono terribilmente inadeguato”. - Fallimento
Il senso di vuoto segue una sconfitta, la fine di una relazione o di un progetto vissuto con grosso fallimento. “Sono un fallito, non servo a nulla”. - Apatia
L’apatia può sopraggiungere in molte circostanze e accompagnare il senso di vuoto. In determinate circostanze si può associare alla depressione. - Alessitimia
Il senso di vuoto è legato al non sentire, “non provo niente”, “non sento nulla”.
Perché ci si sente vuoti?
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Il senso di vuoto interiore può nascondere da un lato l’incapacità di entrare in comunicazione con i propri sentimenti ed emozioni (alessitimia) e dall’altro una mancanza di cure e amore che risale all’infanzia. In realtà, carenze affettive e alessitimia sono due facce della stessa medaglia, una medaglia che porta il nome di Trascuratezza emotiva infantile.
La mancanza di cure e attenzioni adeguate durante l’infanzia ha generato un vuoto emotivo difficile da colmare in età adulta. Il sentirsi vuoti può trovare connotazioni psicopatologiche. Il senso di vuoto, infatti, è riscontrato in diversi disturbi psicologici.
Il senso di vuoto nel Disturbo Narcisistico di Personalità
Secondo Kernberg (1975, 1982), il senso di vuoto è l’elemento chiave del Disturbo Narcisistico di Personalità. Stando alla teoria di Kernberg, nel narcisismo, l’idea grandiosa di sé e il sentimento di orgoglio che ne deriva, proteggono da un profondo senso di vuoto e di mancanza di significato.
Nella dinamica narcisistica s’inserisce la difficoltà nella rappresentazione dei propri scopi e desideri non inclusi nel sé grandioso e l’incapacità di comprendere la natura dei propri bisogni affettivi.
Il vuoto nel narcisista è una mancanza di senso che diventa una mancanza di scopo della propria esistenza, del darsi una direzione nella vita. Per un approfondimento: invalidazione narcisistica: nessuna emozione e nessun dolore.
Come superare il vuoto interiore
In qualsiasi caso, il consiglio principale è quello di consultare uno psicologo, psicoterapeuta o analista. Il supporto psicologico può aiutarti a fare luce su cosa si nasconde dietro il tuo sentirti vuoto.
Per iniziare, prova a esplorare i tuoi sentimenti di vuoto. Come è chiaro, la sensazione di vuoto interiore può essere associata a una molteplicità di vissuti emotivi e anche a diversi disturbi psicologici.
Da bambini, molti di noi hanno sperimentato una sorta di “distacco dalla sfera emotiva” per proteggerci da emozioni troppo spinose. Se il non provare nulla, quando eri bambino, poteva essere uno strumento per proteggerti, oggi tale strategia non ti serve più: da bambino eri inerme, in balia del mondo degli adulti, oggi puoi imparare a coccolarti e darti tutto ciò di cui hai bisogno.
Cerca di entrare in contatto con il tuo vuoto e capire “a cosa assomiglia”. Nel farlo, sii gentile con te stesso. Alcune persone cercano di gestire il senso di vuoto interiore con comportamenti disfunzionali quali:
- alcol, uso di droghe
- gioco d’azzardo
- guida spericolata
- abbuffate compulsive
- sesso compulsivo
- maratone estenuanti di serie tv
- shopping compulsivo
Si tratta di palliativi che per un po’ riescono a farti distogliere l’attenzione da te stesso, tuttavia non fanno altro che amplificare un disagio.
All’inizio può essere complicato e scomodo, ma se ti alleni a dedicare del tempo a te stesso e a tentare di riconoscere le tue emozioni, quel “sentirsi vuoto” diventerà sempre più raro. La meditazione è un buon modo per tirare fuori le proprie emozioni.
Fonte: Psicoadvisor
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