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L’arte e il paradigma della follia: conosciamo alcuni autori affetti da disturbi psichici.


L’arte e il paradigma della follia: conosciamo alcuni autori affetti da disturbi psichici.
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È risaputo come al genio artistico si accompagni sempre almeno un pizzico di follia, in fondo, la necessità dell’autore di urlare al mondo la propria verità è in effetti figlia di un disagio che non sarebbe esprimibile se non attraverso un grido di artistica liberazione; partendo da queste premesse, non dovrebbe stupirci il fatto che moltissimi autori fossero affetti da disturbi psichici, perché, allora, non conoscerne meglio alcuni?


Dino Campana
“Il soggetto è dedito al caffè del quale è avidissimo e ne fa un abuso eccezionalissimo; la sua è un’esaltazione psichica, è impulsivo e conduce una vita errabonda”
-Perizia di Dino Campana
Nato nel 1885, da un padre non troppo severo e una madre invece così religiosa da risultare invasata, Dino Campana, trascorre un’infanzia piuttosto tranquilla, fino all’arrivo dell’adolescenza, in cui comincerà a manifestarsi in lui un comportamento scostante e strano, sintomo dell’ebefrenia.
A soli 21 anni, Dino, viene internato per la prima volta in manicomio, da quel momento in poi la sua vita sará un continuo fuggire da tutti: dai manicomi in cui verrà continuamente internato; da una societá che non lo accetta, anzi, lo vuole in catene e lo rifiuta; da una famiglia che lo rifiuta sistematicamente; da un mondo troppo ordinato per ospitarlo.
Così l’autore si ritrova solo con la sua arte, paradigma della sua follia e compone opere in cui è evidente il retrogusto amaro della non accettazione e della sua diversità da parte del mondo: I Canti Orfici.


Alda Merini
“Il manicomio è il monte Sinai, maledetto, su cui tu ricevi
le tavole di una legge
agli uomini sconosciuta” -“Terra Santa”, Alda Merini
Alda Merini nasce nel 1931 da un padre colto e di rango nobiliare e da una madre fascista con cui nasceranno evidenti conflitti fin dalla prima infanzia, all’autrice era infatti negato di soddisfare la sua voglia di lettura e di conoscenza, cosa che la porterà a isolarsi sempre di più.
La Merini conosce la depressione in un periodo storico in cui la debolezza mentale non era né ammessa né tollerata; l’autrice si trovó quindi presto a far conto con la realtá dei manicomi, dei luoghi che di certo non erano di riabilitazione, come ci racconta lei stessa, ma, al contrario, di sofferenza e tortura, finte chiese senza Dio, stanze buie senza crepe da cui far entrare la luce.
Alda Merini si fa poetessa della vita, amandone ogni momento fino all’ultimo respiro, nonostante tutto, come ci dirà lei stessa:”Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara.”


Sylvia Plath

 “Avevo dieci anni che seppellirono te A venti cercai di morire
E tornare, tornare a te.”
-Papà, Sylvia Plath
Sylvia Plath nasce nel 1932, vive da subito una vita difficile: il padre muore che lei è ancora una bambina, la madre,invece, si rivela nemica delle fragilità dell’autrice.
È già dalla giovane età che Sylvia dimostra di soffrire di ansia, ricercando la perfezione in tutto, dall’aspetto agli studi, questa tendenza al perfezionismo si trasformerà, dopo la morte del padre, in tendenza all’autodistruzione, sfociando in diversi tentativi di suicidio. L’ossessione per la morte la accompagnerá per tutta la vita, fino al compimento del gesto estremo a soli 31 anni.


Scritto da Iris Filippone

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I commenti degli utenti:

teresa

Genio e follia un bellissimo articolo.

 


Psicologi in rete

Grazie, Teresa! 😄


Corporis

Non discuto l'interpretazione specialistica, ma l'arte è l'espressione di un estro interiore che in chiave di lettura nulla ha a che fare con genio o follia. È spesso l'interpretazione di un dogma sociale con una visione di sfumature opposte. 
Grazie per questo articolo.


Psicologi in rete

Assolutamente vero quel che dici. 
Ci è piaciuto però come l'autrice abbia saputo mettere in risalto come anche chi, stigmatizzato da etichette (labelling), abbia saputo lasciar traccia artistica trovando piena emancipazione sociale e successo. 
Una diagnosi non è un limite. 😃

grazie per lo spunto!




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