Ieri, lunedi 17 gennaio, avrete sicuramente letto come molte testate giornalistiche pubblicassero articoli titolati con "Blue Monday: il giorno più triste dell'anno". Vi siete mai chiesti da cosa derivi tutto ciò?
Il termine inglese Blue Monday ("lunedì triste") indica un particolare giorno dell'anno, solitamente il terzo lunedì del mese di gennaio, ritenuto essere il giorno dell'anno più triste per gli abitanti dell’emisfero boreale. Il concetto è stato originariamente reso pubblico nel 2005 all'interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel, in cui si affermava di avere calcolato la data utilizzando un'equazione. L'intera idea rientra nell'ambito della pseudoscienza e l'equazione che ne è alla base viene ritenuta priva di alcun fondamento.
Secondo questa teoria, al Blue Monday le persone si sentono maggiormente depresse perché incoscientemente il cervello realizza in questo giorno che sono finite le festività natalizie e che i mesi successivi saranno caratterizzati dalla quasi totale assenza di giorni festivi.
L'individuazione di questa data viene attribuita a Cliff Arnall, psicologo presso l'Università di Cardiff.
Calcolo
Arnall disse di avere escogitato la data per aiutare le compagnie di viaggio ad analizzare la tendenza dei loro clienti, osservando come questi ultimi siano più propensi a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato di profondo malumore. I fattori da lui considerati includono le condizioni meteorologiche, la capacità di fronteggiare i debiti accumulati, il tempo trascorso dal Natale, il fallimento dei propositi che si erano prefissati con l'inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessità di agire. Una disequazione usata da Arnall nel 2006 era la seguente:
dove
- Tt = tempo di viaggio;
- D = ritardi;
- C = tempo speso in attività culturali;
- R = tempo speso rilassandosi;
- ZZ = tempo speso dormendo;
- St = tempo speso in uno stato di stress;
- P = tempo speso a preparare i bagagli;
- Pr = tempo speso nella preparazione.
Le unità di misura non sono definite.
Il comunicato stampa del 2005 e quello del 2009 usavano una formula differente:
dove
- W = condizioni atmosferiche;
- D = debito;
- d = salario mensile;
- T = tempo trascorso da Natale;
- Q = tempo trascorso dal fallimento dei propositi per il nuovo anno;
- M = livelli motivazionali bassi;
- Na = sensazione di una necessità di agire.
Ancora una volta nessuna unità di misura viene definita.
Critiche
Ben Goldacre ha sottolineato la mancanza di un senso matematico dei termini che compaiono nell'equazione, notando come applicando l'equazione originale di Arnall, preparando i bagagli per 10 ore e spendendo 40 ore nella restante preparazione del viaggio sarà sempre garantita una buona vacanza, e che stando a casa e tagliando a 0 il tempo di viaggio si può avere un fine settimana "infinitamente buono". Dean Burnett, un neuroscienziato che ha lavorato nel dipartimento di psicologia dell'Università di Cardiff, ha descritto il lavoro come "farsesco", con misurazioni prive di senso.
Altre personalità attive in ambito medico riconoscono invece una sovrasemplificazione della realtà e un fondo di verità, in particolare riguardo a coloro che risultano particolarmente sensibili agli eventi esterni.
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Fonte: wikipedia
I commenti degli utenti:
Argomento complesso, ma essenziale soprattutto per l'attesa di nuove vacanze e l'accumulo dei debiti nel susseguirsi del nuovo anno..🧐