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Carla Cavicchini
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10 per Citti 40 per Pasolini


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“I ragazzi di borgata? Sono loro i veri cattolici, i veri cristiani: difficilmente i ricchi vanno in chiesa.” Parole dell’attore Franco Citti, quello di ‘Accatone’ ed altri memorabili film, morto dieci anni fa’.

Ci piace ricordarlo quando venne in Toscana con Ninetto Davoli rievocando l’amico Pasolini - sono trascorsi 40 anni dalla sua morte - con seminarie dibattiti in merito.

Citti lo ricordiamo semplicissimo, schietto, con la faccia da monello, la sigaretta penzoloni, le risate adolescenziali. Alla prima di ‘Accattone’, a Roma, un gruppetto di giovani cercò di impedire la proiezione lanciando oggetti contro lo schermo e finocchi verso il pubblico: inevitabilmente seguirono colluttazioni con sospensione e poi ripresa della pellicola. Citti davanti ad un folto pubblico raccontò che lui non faceva il cinema – quello è un semplice locale! -bensì film, e che coloro che stavano dietro all’industria cinematografica preparavano solamente cose gonfiate: da qui la crisi! “Il cine americano, ma sò dei bambinoni, non hanno il divismo nel senso che sò carini, umili, poi però a noi ce danno la ‘rulotte’ e a loro er Colosseo, però sò meno bravi di noi!”

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Rimedi? La Tv? E lui in perfetto romanesco 

La televisione, mamma mia!!! Mi chiedi perché vado al ‘Maurizio Costanzo show’, perché cara mia me pagano! Non è un’antenna statale me danno er gettone di presenza mentre la Rai come ente de stato “NON PAGA GLI OSPITI” e allora preferisco andammene a prende 500 mila lire, ma non pe sordi, poi magari li regalo a un cieco! Ce stanno le trasmissioni educative? Ma lasciamo perdé tutto e annàmo agli stadi a vedè il pallone con la fidanzata o la famiglia e andassene poi a fa na bella scampagnata e bei merende come d’uso prima! Sò le giornate migliori, si eviterebbe la violenza, nascerebbe più rapporto d’amore tra le persone. Sui processi riaperti credo sia un dovere civico e morale riaprirli se si presentano determinati presupposti...Macchè... anche se trovano determinati presupposti – mi guarda e mi fa il verso – che glié fanno? Prendi ad esempio quello delle Fosse Ardeatine, Priebke, ma non sò artri miliardi persi? Si riaprono le ferite e basta! Se scoprono che Pelosi non è stato lui bensì artri ancora... ma se lo sapete allora perché dopo vent’anni? Te lo dico, io, perché hanno scoperto Pasolini, il poeta, che era commodo, mentre prima era scommodo e... questa
non è speculazione?

Cambiamo genere, per qualcuno l’omosessuale colto è diverso da quello ignorante. Mi pianta gli occhi addosso. Mah... non saprei, quello rozzo non è effeminato come quello intelligente, che so! Non è che vado pé froci, nun me ne intendo... forse quello còlla voce femminile che ha studiato è più abbordabile per certi ragazzetti che glie piace andà! Mentre l’artro ce metterà de più pe rimorchià! Che debbo fa? Mica li posso guarì, ce ne sono a bizzeffe di loro, le parrocchie sò piene, hanno diritto di vive pure loro, personalmente non li biasimo al contrario delle checche, quelle pé carità! Ma, mi spieghi figlia mia perché ’omosex de prima non portava l’Aids e quelli moderni si? E ancora, nessuno parla di lesbichismo, lesbicismo, insomma come si dice, si dice... Perché? Allora è solamente l’omo da massacrà?

Fa una pausa. Beve e prosegue. “Secondo me tutto questo è collegato a Pasolini, con lui avevo solamente rapporti de lavoro, però te dico che in 35 – 40 anni di conoscenza, una volta lo vidi fa sesso con una puttana sotto er ponte del Tevere e da li pensai: “Boh... forse è ambidestro!” Lo portavo spesso anch’io al Mandrione, però c’ho sempre capito er giusto...eh, a lui piaceva Laura Betti, poi parlavano del rapporto con la Callas, sembra che non fosse una cosa così e via, che te dico: “nun lo so proprio se s’amavino! Tuttavia conoscendolo non sapevo quanto tempo ce perdeva tra denunce fatte e poi smentite, processi, sopraprocessi...lavorava molto, poi...dopo mezzanotte, vita sua!” Te dico questo e poi chiudo, l’ultima frase sua mentre appena finito de giocà a pallone ci sfilavamo le magliette: Chissà sta roba che ci togliemo una volta morti dove finirà: Caro Franco, io e te non moriremo mai!” Dopo due giorni esatti ce lasciò: ecco perché me piace scherzare, essere ironico... Ninetto dice sempre ‘er povero Pier Paolo’. Macchè povero, Pier Paolo e basta!”

Carla Cavicchini cavicchini@tin.it



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