Il Solstizio d’Inverno è il momento in cui la notte raggiunge la sua massima profondità.
È il punto più buio dell’anno, ma anche quello in cui, silenziosamente, la luce ricomincia a crescere.
La natura in questo tempo rallenta, si ritira, conserva energie.
Non c’è fretta, non c’è spinta verso l’esterno.
C’è ascolto, contenimento, gestazione.
In naturopatia questo periodo invita a rispettare i ritmi biologici: il corpo chiede riposo, calore, semplicità.
Stanchezza, bisogno di solitudine, digestione più lenta non sono segnali da correggere, ma messaggi da accogliere.
Rallentare non è debolezza: è intelligenza naturale.
Anche attraverso l’iridologia osserviamo come il sistema nervoso reagisce allo stress, al buio, al silenzio.
Gli occhi raccontano la nostra capacità di adattamento, di recupero, di ascolto profondo.
Il corpo parla sempre, se gli diamo spazio.
Lo yoga, in questo momento dell’anno, si fa più lento, stabile, essenziale.
Non allena la performance, ma la presenza.
Il respiro diventa guida, il corpo un luogo sicuro in cui tornare.
Dal punto di vista psicologico, il rallentamento è una funzione sana.
È ciò che permette integrazione, regolazione emotiva, senso.
Il silenzio non è assenza: è contatto con ciò che siamo davvero.
Il Solstizio d’Inverno ci ricorda che non tutto deve essere chiaro subito.
Che non tutto deve essere risolto.
Che a volte il passo più autentico è fermarsi e restare.
È in questo spazio che qualcosa di nuovo inizia a formarsi.
Non ancora visibile, ma già vivo.
🌑
Se senti il bisogno di rallentare, ascoltarti e creare uno spazio di presenza,
domenica mattina aprirò un’ora di yoga dolce e meditazione, ad offerta libera,
per accogliere insieme questo passaggio.
La luce nasce dal silenzio.
E il silenzio è già casa.

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