Le parole hanno il loro peso nell’immediato ma si dimenticano in fretta, al contrario la fotografia utilizza un linguaggio universale senza confini di lingua e rimane memoria indelebile nel tempo.
Viviamo un’epoca dove il nostro tempo è scandito da milioni di post al secondo sui social, dai 140 caratteri su “X”, da fake news utilizzate come architrave per distogliere l’attenzione dalla realtà.
Ogni giorno arrivano migliaia di fotografie da tutto il mondo nelle redazioni dei giornali, pseudo-giornalisti scrivono su blog senza alcuna competenza, ecco perché dobbiamo ancora di più sentirci obbligati ad usare una deontologia professionale e il rispetto di chi stiamo fotografando. Un racconto giornalistico visto attraverso una narrazione fotografica potendo utilizzare gli attuali strumenti mediatici del nostro tempo.
ARGOMENTI DELLA SERATA:
1) Punto, linea, superficie. Ogni fenomeno può essere vissuto in due diverse maniere.
2) La differenza del racconto
3) Chi, cosa, come, quando – ma non ci domandiamo mai perché?
4) L’attesa della composizione
5) Unicità o molteplicità
6) Storytelling, lo spettatore diventa parte della storia narrata
I commenti degli utenti:
Non sono presenti commenti di altri utenti